Scrittore e critico italiano. È uno dei più autorevoli
rappresentanti della neoavanguardia letteraria negli anni Sessanta e Settanta.
M. utilizza un linguaggio elaborato e metaforico per la scrittura di
romanzi paradossali e ironici, caratterizzati dall'unione di elementi concreti,
onirici e visionari. La letteratura è per
M. una nobile bugia, uno
strumento di mitificazione e provocazione. Tra le sue opere:
Hilarotragoedia (1964),
La letteratura come menzogna (1967),
Angosce di stile (1981),
Dall'inferno (1985),
Tutti gli
errori (1986),
Improvvisi per macchina da scrivere (1989),
Encomio
del tiranno (1990). Sono stati pubblicati postumi
Lunario dell'orfano
sunnita e
La palude definitiva (1991) (Milano 1922 - Roma 1990).